Fuga per la Vittoria

Fuga per la VittoriaPer la rubrica Calcio & Cinema è il turno di un film che ha fatto la storia tra gli appassionati di calcio ovvero “Fuga per la Vittoria” (Titolo originale Victory). Girato nel 1981 dal regista John Huston, è una storia in parte vera che narra le vicende della “Partita della morte” che vedeva impegnati calciatori di Dinamo e Lokomotiv Kiev prigionieri di guerra giocare contro ufficiali dell’aviazione Tedesca Luftwaffe. Nell’agosto del 2015, Rolling Stone lo mette al ventunesimo posto della classifica dei migliori film sportivi della storia del cinema. Nell’adattamento cinematografico la partita si svolge nel 1941 e i prigionieri che presero parte alla partita erano soldati alleati provenienti da molte parti del mondo, tra cui calciatori professionisti. Durante la partita gli alleati studiano un piano per evadere tra primo e secondo tempo, ma in ballo c’è l’orgoglio e dovranno scegliere se scappare o giocarsela contro un avversario che ha tutti dalla loro parte (i direttori di gioco e gli ufficiali Nazisti che assistono alla partita).

Trama
PelèDurante la seconda guerra mondiale nel 1941: il comandante di un campo di prigionia tedesco in Francia, il maggiore Von Steiner, in passato calciatore che fece parte anche della Nazionale, riconosce tra gli ufficiali britannici prigionieri un suo ex collega, il capitano John Colby («John Colby: West Ham e nazionale inglese», dice Von Steiner a Colby non appena è sicuro di averlo riconosciuto). Von Steiner si dichiara dispiaciuto che le circostanze – che li vedono su due fronti belligeranti opposti – non permettano loro di discorrere dei loro passati sportivi come desidererebbero, però ha l’idea di organizzare un incontro di calcio tra una selezione di calciatori Alleati e la squadra sportiva di una vicina base tedesca. Fuga per la vittoriaAll’inizio i compagni di prigionia di Colby si dichiarano contrari all’iniziativa, sicuri che il comando britannico non approverebbe: essi sono infatti consci che la propaganda nazista potrebbe sfruttare l’evento per caricarlo di significati extra-sportivi. Ma Colby è stimolato dal confronto, anche perché tra le truppe britanniche può vantare giocatori di livello come il soldato inglese Brady, lo scozzese Hayes e il coloured originario di Trinidad Luis Fernandez, oltre a quelli disponibili tra i prigionieri alleati, il belga Filieu, l’olandese van Beck e il norvegese Hilsson. Un prigioniero canadese, Hatch, benché non sia capace di giocare a calcio chiede ed ottiene di aggregarsi al gruppo, poiché per colpa loro il suo piano di fuga sta per andare in fumo. Colby si convince e ne giustifica quindi la presenza in squadra adducendo il motivo che ha bisogno di un preparatore atletico. Come gli altri ufficiali britannici avevano supposto, il comando tedesco, volendo trasformare l’evento in un veicolo di propaganda, toglie di mano a Von Steiner l’organizzazione dell’incontro. Von Steiner capisce subito che, a quel punto, la partita non avrà più significato sportivo e il comando tedesco metterà in atto qualsiasi stratagemma per vincere e conquistarsi il primato d’immagine di fronte agli Alleati. Sylvester StalloneHatch prima di fuggire viene incaricato di mettersi in contatto con la Resistenza francese. Deve raggiungere quindi Parigi, dove alcuni partigiani, saputo che i tedeschi vogliono organizzare la partita allo stadio di Colombes, si adoperano per organizzare la fuga dei calciatori Alleati durante l’intervallo tra i due tempi: essi fuggiranno dai lavatoi, che comunicano direttamente con la rete fognaria, ben conosciuta dai membri della resistenza che lavorano nei servizi comunali. Occorre che qualcuno avverta la squadra del piano in atto: tocca ancora al canadese sacrificarsi: si lascia catturare di nuovo dai tedeschi vicino al campo di prigionia per essere sicuro di farsi rimandare allo stesso posto e di poter comunicare le informazioni sulla fuga a Colby. Il problema è ora farsi reinserire in squadra, ma egli non sa giocare a calcio ma solo a football americano. Colby avendolo visto parare in allenamento gli assegna il ruolo del portiere. Siccome tuttavia un portiere titolare esiste già, e il comando tedesco ha esonerato dal lavoro solo undici soldati per prepararsi all’incontro, il portiere viene convinto a lasciarsi rompere un braccio per giustificare la sua sostituzione con Hatch. Sylvester Stallone, PeléIl giorno dell’incontro, lo stadio di Colombes è pieno di francesi, e decorato con i fregi della propaganda nazista, in primis le bandiere con le croci uncinate. L’ambiente è chiaramente ostile ai tedeschi, e lo si nota maggiormente durante l’esecuzione dell’inno Deutschland über alles…: gli unici tedeschi nello stadio sono militari. Lo speaker, che commenta la partita a beneficio dei radioascoltatori, propone in sottofondo degli applausi preregistrati per dare l’impressione che la folla sia entusiasta della prestazione tedesca. Come paventato da Von Steiner, un pavido arbitro non è in grado di tenere in mano l’incontro in maniera imparziale e sorvola su numerose scorrettezze dei tedeschi, che infatti si portano in vantaggio fino al 4-0 prima che gli Alleati realizzino il gol della bandiera (con Brady su cross dalla sinistra). Osvaldo ArdilesAl termine del primo tempo negli spogliatoi è tutto pronto: i resistenti parigini hanno rotto il tramezzo che separa i lavatoi dal tunnel di fuga, ma prima alcuni giocatori, poi anche Colby, rifiutano di scappare perché sono convinti di poter ribaltare l’incontro e vincerlo. I resistenti tentano di dissuaderli, poiché alla fine della partita non ci sarà più tempo per la fuga, ma ormai è diventata una questione d’onore per Colby e compagni, che riescono a convincere anche il riluttante Hatch. Gli Alleati rientrano in campo e iniziano a giocare in maniera convinta e determinata, ricorrendo pure alla stessa durezza usata dai tedeschi nel primo tempo. Trascinati dall’entusiasmo degli spettatori francesi sugli spalti, riescono a portarsi prima sul 2-4 (grazie a Rey che realizza scartando anche il portiere), poi sul 3-4 (gol di Hayes su respinta del portiere), e si vedono annullare il gol del pari (di Hillson) per un presunto fuori gioco. PelèA quel punto l’infortunato Fernandez (colpito in maniera durissima allo sterno durante il 1′ tempo) rientra in campo proteggendosi il petto con un braccio e, su un cross di Brady, si esibisce in una spettacolare rovesciata che infiamma il pubblico e porta le squadre in parità sul 4-4. La bellezza del gesto tecnico entusiasma anche Von Steiner, che si alza ad applaudire sportivamente il gol, tra la silenziosa ma evidente disapprovazione degli altri ufficiali tedeschi in tribuna d’onore. C’è ancora tempo per qualche schermaglia in campo e, all’ultimo minuto di gioco, un rigore totalmente inesistente viene assegnato ai tedeschi. Tra le proteste alleate, gli spettatori francesi intonano con fierezza la Marsigliese in segno di orgoglio e incoraggiamento. Il portiere Hatch e il capitano tedesco Baumann si trovano faccia a faccia e si fissano intensamente negli occhi per lunghi istanti. Hatch, fino a quel momento non impeccabile, vola a parare il rigore calciato dal semi-ipnotizzato Baumann. Lo stadio esulta e gli spettatori invadono il campo travolgendo le barriere intorno al terreno di gioco e superando le guardie armate.

Il cast leggendario del film cult «Fuga per la vittoria», di John Houston. Il primo a sinistra è proprio Osvaldo Ardiles, nella parte di un prigioniero dei tedeschi. Poi Sylvester Stallone, Pelè, Michael Caine e Bobby Moore
Il cast leggendario del film cult «Fuga per la vittoria», di John Houston. Il primo a sinistra è proprio Osvaldo Ardiles, nella parte di un prigioniero dei tedeschi. Poi Sylvester Stallone, Pelè, Michael Caine e Bobby Moore

Nella confusione che si genera, i giocatori Alleati vengono portati via dalla folla e fuggono dagli ingressi principali. Il maggiore Von Steiner, dalla tribuna, osserva la scena con un’espressione di sportiva indulgenza, che fa da contraltare al disappunto dei gerarchi nazisti seduti poco distanti da lui. Nel cast figurano volti noti tra cui il protagonista Sylvester Stallone e il grandissimo attore Michael Caine, e molti altri i calciatori famosi che hanno preso parte al lungometraggio: Pelé, Bobby Moore, Osvaldo Ardiles e tanti altri. Una piccola curiosità: Sylvester Stallone, che nel film interpreta il Canadese Robert Hatch, e nella partita doveva ricoprire il ruolo di portiere, inizialmente aveva proposto di mettere nella sceneggiatura un suo gol partendo dalla porta, ma siccome il regista e i produttori non vedevano di buon occhio questa scena decisero semplicemente di fargli parare un calcio di rigore. Questa la formazione che ammiriamo in questa splendida fotografia: In piedi: Russell Osman, Paul Van Himst, Mike Summerbee, Sylvester Stalone, John Wark, Kazimierz Deyna e Søren Lindsted. Accosciati: Allvar Thorsen, Osvaldo Ardiles, Michael Caine, Pele, Bobby Moore e Co Prins.

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