La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler

La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler (Der Untergang) è un film del 2004 diretto da Oliver Hirschbiegel. Il film è ambientato durante la battaglia di Berlino nella seconda guerra mondiale, quando la Germania nazista è sull’orlo della sconfitta, e raffigura gli ultimi giorni di Adolf Hitler (interpretato da Bruno Ganz). Nel cast sono presenti anche Alexandra Maria Lara, Corinna Harfouch, Ulrich Matthes, Juliane Köhler, Heino Ferch, Christian Berkel, Alexander Held, Matthias Habich e Thomas Kretschmann. Il film è una coproduzione tedesco-austriaca-italiana. Le riprese principali si sono svolte da settembre a novembre 2003, a Berlino, Monaco e a San Pietroburgo, in Russia. Dato che il film è ambientato dentro e intorno al Führerbunker, Hirschbiegel ha utilizzato testimonianze oculari, memorie dei sopravvissuti e altre fonti storiche durante la produzione per ricostruire l’aspetto e l’atmosfera della Berlino degli anni ’40. La sceneggiatura era basata sui libri “Der Untergang: Hitler und das Ende des Dritten Reiches” dello storico Joachim Fest e “Bis zur letzten Stunde” di Traudl Junge, una delle segretarie di Hitler, tra gli altri resoconti del periodo.

Nel novembre 1942, durante una riunione alla Tana del Lupo di Rastenburg, Adolf Hitler assume Traudl Junge come sua segretaria. Il 20 aprile 1945, durante la battaglia di Berlino, un bombardamento d’artiglieria sveglia Traudl, la collega Gerda Christian e la cuoca Constanze Manziarly nella loro stanza del Führerbunker. Hitler viene informato dal generale Wilhelm Burgdorf, e poi da Karl Koller, che Berlino è sotto attacco e che l’Armata Rossa è avanzata fino ad arrivare in un raggio di 12 chilometri dal centro della capitale. Al ricevimento del cinquantaseiesimo compleanno del Führer, il Reichsführer-SS Heinrich Himmler e il suo aiutante generale Hermann Fegelein cercano invano di convincere il dittatore a lasciare la città ma Hitler rifiuta. Himmler cerca di negoziare i termini di resa con gli Alleati occidentali all’insaputa di Hitler. Intanto, in un’altra parte della capitale, un gruppo di membri della Gioventù hitleriana sta rafforzando le difese. Peter, uno dei membri, viene sollecitato dal padre a disertare ma il ragazzino rifiuta ostinatamente. In un’altra parte della città, il medico e tenente colonnello delle SS Ernst-Günther Schenck cerca di convincere un generale di ignorare un ordine di evacuazione e gli è quindi richiesto dal Brigadeführer Wilhelm Mohnke di portare tutte le forniture mediche disponibili per la Cancelleria del Reich. Durante la sera, Hitler discute con il suo architetto Albert Speer a proposito della sua nuova politica di terra bruciata, mentre Eva Braun organizza una festa per gli abitanti del bunker, che viene però interrotta da una cannonata sovietica. Il 21 aprile, mentre la sua unità è fuori a combattere i sovietici, il generale Helmuth Weidling va al bunker in attesa di essere fucilato per aver ordinato un ritiro a ovest. Dopo aver spiegato al generale Hans Krebs e a Burgdorf che si è trattato di un equivoco, viene promosso dal feldmaresciallo Wilhelm Keitel con l’obiettivo di sorvegliare le difese fatiscenti di Berlino. Il 22 aprile il Führer ordina un attacco della divisione del generale Felix Steiner per respingere l’avanzata dei russi, ma viene informato da Krebs e dal generale Alfred Jodl che Steiner manca di forze sufficienti per l’attacco. Dopo aver allontanato tutti gli ufficiali dalla sala conferenze ad eccezione di Keitel, Jodl, Krebs e Burgdorf, Hitler scoppia in una crisi di rabbia. Dopo aver visto dei civili combattenti morire inutilmente in battaglia, Mohnke affronta il ministro della propaganda Joseph Goebbels e cerca di persuaderlo a far evacuare i civili. Goebbels risponde a Mohnke che non ha nessuna compassione per i civili, siccome hanno già scelto il loro destino. Hitler intanto perde il senso della realtà e ordina al feldmaresciallo Keitel di trovare l’ammiraglio Karl Dönitz, che il Führer crede stia raccogliendo truppe del nord, e di aiutarlo a pianificare un’offensiva per rioccupare i campi petroliferi rumeni. La notte del 23 aprile il Reichsleiter Martin Bormann interrompe un incontro tra Hitler, Goebbels e Walther Hewel leggendo un telegramma del maresciallo Hermann Göring, col quale di propone di assumere il comando e diventare capo di Stato. Hitler risponde rabbiosamente ordinando di degradare ed arrestare Göring, dopodiché nomina Robert Ritter von Greim come suo sostituto. Più tardi, Hitler riceve nuovamente la visita di Speer, il quale lo informa – nel corso di un colloquio privato – che ha ignorato i suoi ordini di terra bruciata. Hitler tuttavia non punisce Speer, che prima di salutarlo per poi abbandonare Berlino, gli tende la mano non contraccambiato dal Führer. A cena Hitler riceve un rapporto col quale viene informato che Himmler ha contattato il diplomatico Folke Bernadotte nel tentativo di negoziare la resa. In preda all’ira, il dittatore ordina a von Greim e alla sua amante Hanna Reitsch di trovare Himmler e Fegelein e di portarli al suo cospetto. Dopo essere stato informato da Otto Günsche, sua guardia del corpo, che Fegelein ha abbandonato il bunker, Hitler ordina comunque di continuare le ricerche e di giustiziarlo per tradimento. Il 28 aprile il Reichsphysician delle SS Ernst-Robert Grawitz, capo della Croce Rossa tedesca, chiede il permesso ad Hitler di evacuare Berlino per paura di rappresaglie da parte dei russi per le sue azioni. Hitler rifiuta ancora una volta la proposta e Grawitz va a casa uccidendo sé stesso e la sua famiglia con delle granate. Quella stessa notte, Fegelein viene trovato e fucilato senza processo. Le notizie si fanno ancor più cupe quando Weidling dice a Hitler che non ci sono riserve, mentre Mohnke riferisce che i sovietici sono a circa 300-400 metri dalla Cancelleria del Reich. Hitler rassicura gli ufficiali che il generale Walther Wenck della 12ª Armata salverà la situazione. Dopo che il Führer lascia la sala delle conferenze, i generali sono tutti d’accordo che l’attacco di Wenck non sarà in grado di fermare l’avanzata dei russi. Dopo la mezzanotte del 29 aprile Hitler, con l’aiuto di Traudl, detta il suo testamento politico prima di sposare Eva Braun; quindi ordina a Günsche di bruciare le sue spoglie una volta suicidatosi, e a Goebbels di lasciare Berlino, ma riceve un rifiuto di obbedienza da parte di quest’ultimo. Il 30 aprile i dottori Schenk, Werner Haase e l’infermiera Erna Flegel vengono convocati nel bunker per essere ringraziati dal Führer per i loro servizi medici nei confronti dei feriti. Il dottor Haase spiega a Hitler qual è il metodo migliore per suicidarsi e, per verificare l’effetto letale del cianuro su Eva Braun, lo somministra a Blondi, il pastore tedesco del dittatore. Al termine del suo pasto, l’ultimo, Hitler saluta tutto il personale del bunker e decora Magda Goebbels con l’Insegna d’oro del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi come “la più eroica madre del Reich”. Emotivamente impressionata dal gesto, Magda si reca nello studio di Hitler e cerca disperatamente di convincerlo ancora una volta – vanamente – a riconsiderare il suicidio; il Führer non ascolta l’accorato appello evidenziando che “è il destino che ha voluto così”. Alle 15:30 del pomeriggio Eva si uccide col cianuro e Hitler si spara un colpo di pistola alla testa. I loro corpi vengono cremati nel cortile della Cancelleria. La sera stessa, Krebs incontra il generale Vasily Chuikov per tentare di negoziare le condizioni di pace ma senza successo. Goebbels rimprovera i suoi generali, ricordando loro che Hitler aveva proibito la capitolazione. Hans Fritzsche lascia la sala riunioni per cercare di prendere la situazione nelle proprie mani, per poi essere quasi ucciso da un indignato Burgdorf. Intanto, con l’aiuto del medico delle SS Ludwig Stumpfegger, Magda uccide i suoi sei bambini con il cianuro; dopodiché lei e suo marito Joseph si recano nel giardino della Cancelleria dove Goebbels spara alla moglie per poi rivolgere la pistola verso sé stesso. Il resto del personale nel bunker comincia a evacuare, mentre Krebs e Burgdorf si suicidano con un colpo di pistola alla tempia. Contemporaneamente, il generale Weidling trasmette un messaggio alla città, informandola che Hitler è morto e che è alla ricerca di un accordo per la cessazione delle ostilità. Traudl, Gerda e i militari delle SS lasciano il bunker insieme a Schenck, Mohnke e Günsche. Hewel riesce a unirsi a loro, ma, dopo aver appreso della capitolazione, si spara. Nel frattempo i bambini soldato sono tutti caduti vittima dell’attacco russo tranne Peter, il quale scopre che i suoi genitori sono stati giustiziati. Mentre le truppe dell’Armata Rossa sono nelle strade, Traudl riesce ad abbandonare il luogo accompagnata da Peter, che le si avvicina prendendole una mano. Nei pressi di un ponte crollato, Peter trova una bicicletta con la quale lui e Traudl si allontanano da Berlino.

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